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I trattamenti Reiki

I Trattamenti a distanza

Hon-sha-Ze-shonen è il Simbolo che si utilizza per inviare il Reiki a distanza, tenendo presente che quando si parla di "distanza" non si intende soltanto una dimensione spaziale, misurabile in metri o in chilometri, ma anche una dimensione temporale, misurabile in ore o in anni, per cui è possibile trattare persone che si trovano fisicamente lontane (a qualsiasi distanza), ma anche eventi e situazioni accaduti nel passato, o che stanno per verificarsi (forse) nel futuro.

Per eseguire un trattamento a distanza può essere utile, soprattutto agli inizi, ma non certo indispensabile, avere un "testimone" della persona che dobbiamo trattare: una fotografia, un biglietto col nome e cognome, un oggetto qualsiasi (una bambola, un orsetto di peluche, un cristallo, eccetera) sul quale proiettiamo l'immagine mentale di chi stiamo per trattare. In questo caso, prima di iniziare il trattamento possiamo stabilire convenzionalmente quale parte dell'oggetto corrisponde alla testa, quale al tronco, quale alle braccia, eccetera. Meglio del testimone, usiamo la visualizzazione: concentraimoci sulla persona che stiamo per trattare e pensialmola, "visualizziamola", in piedi o seduta di fronte a noi, oppure immaginiamola piccola piccola e teniamola tra le mani a coppa, avvolta in una bolla di luce. Possiamo utilizzare qualunque visualizzazione che ci risulti "comoda".

È utile accordarsi precedentemente sul momento in cui eseguire il trattamento, in modo che la persona da trattare possa predisporsi a ricevere Reiki nelle migliori condizioni possibili.

Soprattutto non dimentichiamo che occorre avere il consenso della persona che ci accingiamo a trattare. Se ciò non è possibile, per un motivo qualsiasi, poniamo la precisa condizione che Reiki vada alla persona solo se ben accetto, altrimenti vada a chi ne ha più bisogno, o all'Universo, o alla Madre Terra (che di questi tempi ne ha tanto bisogno). Questo atteggiamento mentale è particolarmente importante quando si trattano i bambini, sia che si tratti dei nostri figli, sia che ci venga richiesto dai loro genitori: non ha alcuna importanza se il corpo fisico è ancora dipendente dai genitori o minorenne per la legge umana, perchè lo Spirito, l'Anima che in quel corpo è incarnata è sicuramente "maggiorenne" e ha tutti i diritti, nonché le capacità, di decidere autonomamente se accettare un'Energia che pur potendo agire sul piano materiale non deriva da esso, ma dal mondo spirituale, ed è attraverso quest'ultimo che si attiva e agisce nel mondo fisico.

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Trattamenti a distanza nel presente

Se necessario eseguiamo la centratura sul cuore, poi prendiamo tra le mani il testimone, o meglio visualizziamo la persona e concentriamoci su di essa, (non c'è bisogno di pronunciarne nome e cognome per tre volte, come raccomandano alcuni testi, ma se questa pratica ci serve per concentrarci meglio sulla persona, facciamolo pure) quindi inviamo Hon-sha-ze-shonen e poi Cho-ku-rei. Lasciamo fluire Reiki dalle nostre mani e inviamo i Simboli che riteniamo più opportuni. Possiamo comportarci come per il trattamento mentale, inviando Sei-he-ki con un messaggio di amore e di guarigione, oppure come per un normale trattamento fisico, visualizzando le varie parti del corpo oppure utilizzando il testimone. Proseguiamo il trattamento per 10-15 minuti, poi, quando decidiamo di terminare il trattamento, diciamo a noi stessi, con intento preciso "termino il trattamento". Ricordiamo di ringraziare le nostre Guide e i Maestri del Reiki.

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Trattamento di eventi del passato.

Possiamo inviare Reiki ad eventi accaduti nel passato: questo ovviamente non ne cambia le conseguenze, ma influisce sull'atteggiamento mentale, sulle emozioni e sui sentimenti che derivano da quegli eventi. Naturalmente se lo consentiamo, se non restiamo tenacemente attaccati a quegli atteggiamenti mentali, a quelle emozioni, a quei sentimenti.

Possiamo effettuare questo tipo di intervento nel corso di un normale trattamento Reiki, con la persona presente fisicamente, oppure in sua assenza. Ricordiamo che nulla vieta di farlo con noi stessi, con gli eventi del nostro passato.

Si descrive brevemente l'evento su un foglio, o ci si fa raccontare il fatto dalla persona (o ripensiamo a quanto ci è accaduto), e mentre il ricordo è ancora vivo, attraverso la persona (o noi stessi), con amore compassionevole inviamo Hon-sha-ze-shonen all'evento, con la preghiera che Reiki vada in quel luogo e in quel tempo. Inviamo un Cho-ku-rei dorato a tutte le persone coinvolte (e non importa se qualcuna di loro ora non ha più un corpo fisico), poi Sei-he-ki, con l'intento che riporti alla memoria cosciente le emozioni di quel momento (sempre nel limite in cui possono essere sopportate e comprese) e Zonar, come anestetico spirituale, aggiungendo Halu (Simboli Karuna Reiki) per aiutare a rimuovere dolore ed emozioni negative. Se lìevento che stiamo trattando riguarda noi stessi e pensiamo di essere stati feriti in qualche modo da qualcuno, o se pensiamo di aver ferito qualcuno, tracciamo nuovamente Sei-he-ki inviando un messaggio di amore e di perdono: perdoniamo, chiediamo perdono e perdoniamoci. Inviamo Luce e Amore, rafforzando la nostra intenzione con Hart, e Shanti (Simboli Karuna Reiki) per donare pace e serenità d'animo. Lasciamo fluire Reiki per qualche minuto, continuando a mantenere l'attenzione sull'evento, poi interrompiamo il contatto (vedi sopra). Se stavamo facendo un trattamento normale, proseguiamo pure, altrimenti terminiamo ringraziando Coloro che ci hanno aiutato.

È anche possibile inviare Hon-sha.ze.shonen a noi stessi (o agli altri), in un particolare periodo della vita, ad esempio nella primissima infanzia e poi Sei-he-ki con l'intento che ci aiuti a "ricordare" e Halu, che può essere considerato il Simbolo "d'elezione" per il lavoro sul "sé ombra", sui lati oscuri della nostra personalità. Aggiungiamo anche Zonar e Hart; può essere utile inviare Gnosa (Simbolo Karuna Reiki) per rafforzare il nostro contatto col Sé Superiore e con i Maestri.

Con queste tecniche possiamo aiutare noi e gli altri, se lo desideriamo e se lo desiderano, a risolvere i blocchi emotivi, con gli atteggiamenti negativi che ne conseguono, legati ad eventi accaduti nel nostro passato e di cui spesso non conserviamo alcun ricordo cosciente.

Per farlo, però, è necessario essere disponibili: disponibili a guardare dentro di noi, nella profondità della nostra mente, disponibili a vedere le nostre meschinità, i lati più oscuri di noi stessi, quelli che non ci piacciono, che ci fanno inorridire, che, pur di non riconoscerli, ci portano ad incolpare gli altri e il fato delle cose spiacevoli che ci accadono. Dobbiamo essere disponibili a sopportare e a guardare negli occhi il dolore e la paura, a volte intensi, che sovente si accompagnano inizialmente a questa presa di coscienza. Dobbiamo essere disponibili a riconoscere e ad accettare con umiltà i nostri errori, ammettendoli apertamente (accettando anche quelli degli altri), lasciando andare ogni pregiudizio, ogni preconcetto, sia su noi stessi che sugli altri. Dobbiamo imparare a non giudicare noi stessi e gli altri. In altre parole, dobbiamo essere disponibili a cambiare profondamente noi stessi, accettandoci ed amandoci così come siamo istante per istante, e accettando ed amando gli altri così come sono, senza tentare di cambiarli. Dobbiamo essere disponibili a crescere, con umiltà. Se abbiamo questa disponibilità, Reiki può essere veramente un nostro Maestro ed aiutarci nel cammino quotidiano.

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Trattamento di eventi futuri.

Così come possiamo utilizzare Hon-sha-ze-shonen per trattare situazioni passate, possiamo utilizzarlo per trattare preventivamente eventi che stanno (probabilmente) per accadere: un esame il giorno dopo, una riunione delicata, un incontro che sappiamo potrebbe diventare burrascoso, una giornata lavorativa particolarmente stressante, una terapia dolorosa o "pesante" (come la chemioterapia), eccetera. L'importate è ricordarsi di non agire per il nostro o altrui egoistico interesse personale, ma solo ed esclusivamente per il massimo bene di tutte le persone coinvolte, anche se ciò potrebbe essere contrario ai nostri interessi egoici. Se non riusciamo ad essere obiettivi e distaccati, lasciamo perdere o chiediamo di farlo a qualche amico che non sia coinvolto direttamente nella situazione.

Si procede come per il trattamento di situazioni del passato, semplicemente si porta la nostra attenzione nel probabile futuro, visualizzando la probabile situazione, il luogo, le persone, gli oggetti e qualunque dettaglio ci venga in mente: a tutto quanto inviamo Reiki e i Simboli che riteniamo più utili, con amore. Durante il trattamento, ricordiamoci di aggiungere l'intento che se la situazione non dovesse verificarsi, Reiki vada a chi più ne ha bisogno.

Se abbiamo lavorato su noi stessi, quando e se si verifica la situazione che abbiamo trattato, possiamo visualizzarci nel momento in cui ci siamo inviati Reiki "dal passato", magari inviando Hon-sha-ze-shonen per connetterci meglio, anche se naturalmente questa parte del lavoro non è necessaria.

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Trattamento delle relazioni.

Quando due persone sono coinvolte in una relazione, entra in gioco una terza entità: la relazione stessa, ed è anche su questa entità che si può lavorare direttamente con Reiki, oltre che sulle persone coinvolte. Una relazione già buona può essere migliorata, una relazione burrascosa può essere calmata o interrotta, se ciò è per il bene delle persone coinvolte. A volte una relazione si regge su uno stato di dipendenza o di sudditanza psicologica di uno dei due, o di entrambi, e normalmente questo non fa bene a nessuna delle persone coinvolte, non serve alla loro crescita: potrebbe essere arrivato il momento che la relazione si sciolga nel migliore dei modi, con serenità. Con Reiki si può intervenire per inviare Energia e Amore alla relazione, proprio perché si risolva nel migliore dei modi, per il massimo bene di tutte le persone coinvolte: aiutando a scioglierla felicemente, senza rimpianti e rancori se è arrivato il momento che ciò accada, oppure aiutando ad appianare gli ostacoli, le divergenze e le incomprensioni che la rendono difficoltosa.

Per intervenire è necessario avere l'autorizzazione consapevole di almeno una delle persone coinvolte e, naturalmente, essere mossi soltanto dall'amore compassionevole per tutti, senza alcun interesse o desiderio personale, senza alcun pregiudizio o preconcetto, soprattutto se siamo uno dei termini della relazione, o se ne siamo coinvolti emotivamente in qualche modo.

Si scrive su un foglio il nome delle persone coinvolte e il tipo di relazione (matrimonio, rapporto di lavoro, rapporto genitore-figlio, fidanzamento, amicizia, eccetera), poi, se necessario, si esegue la centratura sul cuore. Tenendo il foglio davanti a noi, o in una mano, ripetiamo di relazione e il nome delle persone coinvolte (ad esempio "Rapporto fratello/sorella tra Luigi e Luisa Sempronio" o "matrimonio tra Angelo Caio e Angela Tizio"), quindi tracciamo Hon-sha-ze-shonen e poi Cho-ku-rei. Prendiamo il foglio tra le mani, o poniamo le mani parallele sopra al foglio, e lasciamo fluire Reiki. Tracciamo con una mano, o visualizziamo Sei-he-ki e inviamo un messaggio di amore e di luce alla relazione, un messaggio di "guarigione" della relazione, rafforzandolo con Cho-ku-rei, poi continuiamo a lasciar fluire Reiki. Inviamo anche Zonar, ma soprattutto Hart: ogni volta che inviamo un Simbolo rafforziamolo con Cho-ku-rei. Continuiamo ad inviare Reiki per qualche minuto, visualizzando Harto il più a lungo possibile, o tracciandolo ripetutamente. Quando decidiamo che è il momento, interrompiamo il contatto. Ringraziamo gli Esseri che ci hanno aiutato nel trattamento, poi distruggiamo il foglio, se possibile bruciandolo, magari insieme a qualche grano di incenso.

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